Autore:
Gaetano Savatteri
Casa editrice:
Sellerio
Data di pubblicazione:
15-09-2022

L’isola nuova. Trent’anni di scritture di Sicilia
Un’antologia d’autore della recente narrativa siciliana. Più di cinquanta voci, scelte da Gaetano Savatteri che, con le sue note introduttive, accompagna il lettore in un viaggio lungo trent’anni.
Per decenni la Sicilia è stata metafora dell’Italia e del mondo, «cartina di tornasole delle inefficienze, delle storture e dei deficit di tutta l’Italia», scrive Savatteri. Terra complessa, deprivata, soggetta all’ingiustizia, dove gli aspetti sociali, politici, folkloristici del racconto della mafia hanno costituito un genere che ha assorbito ogni altro racconto. All’indomani del maxiprocesso e della stagione delle stragi, però, qualcosa cambia.
Mentre nell’Isola si gioca la partita decisiva per la tenuta della democrazia nazionale, Andrea Camilleri comincia a scrivere un poliziesco siciliano, La forma dell’acqua. Camilleri appartiene alla stessa generazione letteraria di Sciascia, Bufalino e Consolo, ma è il primo ad accorgersi che si è creato «lo spazio d’ascolto per una nuova narrazione siciliana». La letteratura in Sicilia scopre allora di avere la forza, l’estro, il bisogno di accogliere nuove sensibilità, processi culturali in parte inediti ma duraturi.
Per questo Gaetano Savatteri, nel tracciare un taglio dentro la storia dell’immaginario prodotto dalla Sicilia ha scelto di partire da quel 1992, «dagli anni delle stragi di mafia, anni in cui il successo di Andrea Camilleri spalanca le porte ad una nuova narrazione della Sicilia».
Da qui – anche da qui – l’idea di un’antologia che raccolga trent’anni di scritture siciliane, nella forma del romanzo, del racconto, ma anche dello scritto d’inchiesta, della sceneggiatura cinematografica e teatrale, della poesia e del fumetto attraverso nove capitoli tematici. Per citare solo alcuni temi e alcuni autori, si va dal capitolo sulle narrazioni non solo letterarie di mafia e antimafia (Bolzoni, Calabrò), al capitolo dedicato alla storia e alle storie isolane (Auci, Maraini, Agnello Hornby); da quello ricchissimo sulle detective stories (Piazzese, Cassar Scalia, Gazzola) a quello sulla città (Pif, Vetri, Terranova); e poi ancora le pagine che autori come Calaciura e Scaldati hanno dedicato ai marginali, o quelle sulle migrazioni da e verso l’Isola (Culicchia, Enia). Senza trascurare alcune voci che sembrano osservare la Sicilia, l’Italia, il mondo attraverso uno sguardo obliquo (Vasta, Di Grado, Fumettibrutti). E poi ancora D’Avenia, Melissa P., Emma Dante, Ficarra, Picone, Tornatore, e molti altri. Trent’anni di scritture che hanno rimodellato «il potente teatro di suggestioni allestito da una parte all’altra della Sicilia. Un teatro visibile da molte parti del mondo».