Gianni Solla

BIOGRAFIA

Gianni Solla nasce a Napoli nel 1974. Ha pubblicato racconti in antologie con Neo Edizioni e Mondadori, alcuni racconti compaiono nelle riviste Toilet e Canemucco. Ha collaborato con Il Napoli dal 2006 al 2010. Il monologo Polvere di Denti viene rappresentato in teatro e ha pubblicato i romanzi Airbag (Ad Est dell’Equatore, 2008), Il fiuto dello Squalo (Marsilio, 2012) e Tempesta madre (Einaudi, 2021). Il suo ultimo romanzo è Il ladro di quaderni, pubblicato nel 2023 per Einaudi.

PUBBLICAZIONI

Titolo:
Il ladro di quaderni
Casa editrice:
Einaudi
Data di pubblicazione:
09-05-2023

Tora e Piccilli (a nord di Caserta), settembre 1942. Davide trascorre le giornate, a volte anche la notte, coi maiali ai quali fa la guardia: li conosce così bene da chiamarli per nome. Zoppica dalla nascita, e per questo è deriso dai coetanei e maltrattato dal padre. Solo Teresa, che lavora nella corderia di famiglia e passa tutto il tempo libero a leggere, ha il coraggio di prendere le sue difese.

Davide non sa immaginare altra vita che quella a Tora. Teresa invece non fa che ripetere che un giorno se ne andrà lontano, e Davide sa che dice la verità. L’arrivo di trentasei ebrei di Napoli, inviati nel paesino dalle autorità fasciste, cambierà per sempre le loro vite. Nicolas, con la sua bellezza inquieta, si porta dietro un mondo sconosciuto e scombussola le loro giornate. Davide comincia a frequentare di nascosto le lezioni del padre di Nicolas, che ha messo su una scuola clandestina. E così l’analfabeta figlio di un fascista impara a leggere e scrivere grazie a un ebreo.

Davide, Teresa e Nicolas esplorano insieme la campagna intorno al paese, fino alle Ciampate del Diavolo (la credenza popolare dice che sul versante del vulcano spento vi siano impresse le impronte del maligno), ma anche il mondo inespresso dei loro sentimenti.

Il fantasma di Nicolas accompagnerà Davide negli anni a venire, a Napoli dopo la guerra. Quando lavorerà duramente in fabbrica, quando comincerà per caso a frequentare una compagnia teatrale, quando – ormai uomo, un altro uomo – calcherà il palco come attore acclamato. Sarà proprio Nicolas, vivo eppure così simile a un fantasma, a ricondurlo a Tora, là dove tutto è iniziato.

Titolo:
Tempesta madre
Casa editrice:
Einaudi
Data di pubblicazione:
02-03-2021

«Se una cosa la puoi scrivere, allora vuol dire che la puoi capire».

All’istituto Santa Sofia, Jacopo è il solo maschio della classe, e a otto anni il suo rapporto con le donne è già complicato. A partire da quello con la madre, che gli fa imparare a memoria versi di Majakovskij, spegne i mozziconi di sigaretta nei piatti ed è divorata dalla voglia di vivere. Per le suore della scuola è chiaro che quella ragazza con la maglietta troppo corta è all’origine dei comportamenti di Jacopo: taciturno, fin troppo interessato alle gambe delle sue compagne e soprattutto fissato con la scrittura. I suoi temi, che hanno sempre lei come protagonista, fanno il giro della scuola. Sua madre e suo padre non vivono insieme ma non hanno mai smesso di litigare furiosamente, lei in italiano e lui in napoletano, lui macellaio e lei segretaria della Brahms edizioni musicali. Una notte, Jacopo e la segretaria – cosí lui chiama sua madre – si trasferiscono abusivamente in una palazzina popolare al Rione delle mosche: due buste, una scatola, e lo zaino di scuola come unico bagaglio. L’ascensore non funziona e il bagno è senza porta, ma c’è un solo letto in cui dormire: se Jacopo dovesse scegliere un momento perfetto della sua vita, indicherebbe quello. Nel rione c’è anche la macelleria di suo padre, e il pomeriggio Jacopo si chiude nella cella frigo a riempire di parole i fogli per incartare la carne. Quella di Jacopo è un’educazione sentimentale fallimentare, e a leggerla scappa spesso da ridere. Un incontro disastroso dopo l’altro, fino alla catastrofe definitiva: l’incontro con Veronica, maestra di meraviglia e di fuga. Un romanzo amaro, ironico, abrasivo, che rivela una nuova voce di inusuale freschezza, in cui il sorriso e l’emozione convivono a ogni pagina. Gianni Solla si fa spazio tra gli scrittori capaci di affrontare il dolore a viso scoperto, con grande fiducia nella letteratura.